Cantina della Disfida
Fu in questa antica cantina che, secondo la tradizione, venne allestito il banchetto durante il quale si consumò l’offesa che provocò il celebre scontro d’armi, conosciuto come Disfida di Barletta.
I fatti sono più che noti: durante il 1503 la Spagna e la Francia si contendevano il possesso dell’Italia meridionale, e mentre i regnanti, Luigi XII e Ferdinando il Cattolico cercavano un accordo, i due eserciti si confrontavano in scaramucce e scontri episodici, a Barletta, occupata dagli spagnoli di Consalvo de Cordova, e nei dintorni.
Uno di questi scontri si concluse con la cattura da parte degli spagnoli, guidati da don Diego de Mendoza, di un gruppo di francesi, tra cui vi era il capitano Charles de La Motte.
Il banchetto, l’offesa e la battaglia
Fu in tale occasione che il de Cordova, per onorare i prigionieri francesi secondo le regole della cavalleria, organizzò il famoso banchetto: e avvenne che, alla provocazione suscitata dal de Mendoza, che elogiava il valore dei cavalieri italiani al saldo degli spagnoli, il francese La Motte rispose con aspre parole accusando gli stessi italiani di viltà e di essere indegnamente messi sullo stesso piano dei nobili cavalieri francesi.
L’intervento di un altro nobile spagnolo contribuì a incrementare la tensione: sostenne egli che, tempo addietro, il cavaliere italiano Ettore Fieramosca aveva sfidato a regolar tenzone un nobile cavaliere francese che non aveva risposto alla sfida.
Il La Motte allora, punto sul vivo, dichiarò che appena tornato nel suo accampamento, dopo il pagamento del riscatto, avrebbe trovato ben dieci cavalieri pronti a combattere contro altrettanti cavalieri italiani.
E così avvenne: il 13 febbraio 1503 tredici cavalieri italiani guidati da Ettore Fieramosca affrontarono sul campo di combattimento, scelto fra Andria e Corato, i cavalieri francesi, e risultarono vincitori del duello.
La Cantina e Piazza della Sfida
L’ambientazione cinquecentesca ricomposta nei locali al pian terreno dell’edificio, contribuisce oggi a rendere questo luogo ancora più suggestivo: all’interno, in un ambiente di forma trapezoidale, ricoperto da volte a botte semicircolari e ogivali rette da grandi pilastri, tra mobili ed arredi d’epoca, trovano posto sulle pareti gli scudi dei tredici campioni italiani.
La Cantina fu dichiarata Monumento Nazionale il 17 marzo 1937 e venne inaugurata ufficialmente il 13 febbraio del 1938.
Nella piazza prospiciente, denominata Piazza della Sfida, si può osservare il monumento ai valorosi campioni inaugurato nell’anniversario del 1930: un Tempietto di forma quadrilatera sul quale, oltre agli stemmi dei cavalieri, ha trovato opportuna collocazione la targa in bronzo con l’elenco dei tredici cavalieri italiani, realizzata nell’anniversario del 1903 e posizionata inizialmente all’esterno della chiesa del Santo Sepolcro in Corso Vittorio Emanuele.
Una manifestazione rievoca annualmente i momenti dell’intera vicenda attraverso uno spettacolare corteo storico composto da figuranti in rigorosi costumi d’epoca.
Oggi, questo importante luogo storico è famoso in tutta Italia e non solo in Puglia, perché costituisce, da un lato un esempio di difesa dei valori morali e culturali italiani insieme ai famosi moti rivoluzionari del 1800, dall’altro la perpetuazione dell’epica cavalleresca medievale. Esistente da ormai 500 anni, la Cantina della Disfida è sede di eventi e manifestazioni storico-artistiche.
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Bisogna allestirla in modo per attirare il turismo, addobbando con i vestiti d’epoca che il comune possiede, e non vengono visitati da turisti, e tanto altro