Le case barlettane e i loro spiriti protettori

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E’ in arrivo l’estate e molta gente si riversa nelle strade e nelle piazze cittadine per rinfrescarsi e per vivere la piazza ritrovando amici e parenti, facendosi una sana passeggiata.

Mentre camminate, alzate lo sguardo perché molto spesso, specie nel centro storico a Barletta, potrete incontrare innumerevoli curiosità tra un edificio e l’altro.

Fra queste, molto interessanti sono quelle icone sui portoni di alcuni palazzi che simboleggiano l’anima della casa, la cosiddetta “Guria”.

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Ruggiero, un anziano barlettano ci racconta cosa sono e cosa rappresentavano.

Oggi la Guria fa parte di antichi ricordi tramandati solo a voce da qualche nonno come me che ha sentito numerose storie raccontatemi dagli anziani del tempo quando potevo contare ancora pochissime primavere. Alcune espressioni architettoniche le possiamo vedere in giro per il centro storico e in parte del quartiere ottocentesco, però nella tradizione orale si va man mano perdendo il rito di comunicare ai più piccoli cosa era l’anima della casa, la Guria.

Una volta eravamo seduti proprio qui, in questa via dinanzi alla cattedrale di Barletta, e mio nonno iniziò a raccontarmi una storia che oggi avrebbe dell’assurdo visto che non si crede più a ciò che è immateriale, ma soprattutto non si vogliono nemmeno ascoltare gli insegnamenti delle antiche tradizioni.

Gli anziani dell’epoca insegnavano che ogni casa possiede un’anima, ed è lo spirito che la abita, quindi va alimentata come si alimentano tutti coloro che la vivono. Per rispetto e per devozione. Per questo motivo spesso era d’obbligo lasciare avanzi di cibo sulla tavola durante la notte affinché lo spirito si cibasse anch’esso e vivesse in cordiale armonia con gli altri coinquilini.

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