Antichi proverbi barlettani sulla famiglia
Nuovo appuntamento con i proverbi antichi usati a Barletta. Ancora oggi, quando ci troviamo a parlare con qualche anziano ci capita di sentire termini, modi di dire e detti antichi che difficilmente riusciamo a comprendere.
Le vecchie credenze, le superstizioni o i consigli dei nonni, molto spesso formulati in dialetto, sono entrati a far parte del lungo elenco di quei proverbi che formano tanta parte della nostra cultura e che vale la pena ricordare di tanto in tanto per non perderli nelle pieghe del tempo e della memoria.
La pagina dei proverbi di oggi la dedichiamo ai vecchi detti sulla famiglia, massime che riguardano, dunque, sia i figli che i genitori.
Molte di queste massime hanno a che fare con l’educazione impartita alla prole.
Ne è esempio uno dei proverbi più conosciuti e ancora spesso usato:
Mazz’e ppanéll fenn’i figghji bbéll, pĕn ssenza mezz fenn’i figghji pezz
Mazze e pane fanno i figli belli, pane senza mazze, fanno i figli pazzi
Un consiglio per i genitori che vuol dire: I figli devono essere educati con un pugno di ferro, senza lasciar spazio a tenerezze o eccessiva tolleranza, poiché queste si rivelano sempre molto dannose.
Un altro proverbio che concerne la creanza dei figli recita:
C l’erv nen l’addrizz quenn jè tirn, nen l’addrizz cchijù
Se l’albero non lo drizzi quando è tenero, non lo drizzi più
La saggezza popolare in questo detto accomuna il bambino all’albero. Così come una pianta può essere raddrizzata solo quando è piccola, perché più tenera, allo stesso modo i figli vanno educati fin da piccoli, quando il loro carattere è ancora plasmabile e si può modellare più facilmente.
Altri modi di dire riguardano la somiglianza, soprattutto caratteriale, dei figli con i propri genitori.
Dimm’a cc si’ ffìgghij ca t déic a cc’ass-mìgghij
Dimmi di chi sei figlio che ti dico a chi somigli
Sapendo che il carattere dei figli generalmente rispecchia quella dei padri, la rettitudine o la disonestà di una persona la si può scoprire pure risalendo alle sue origini. È un po’ la versione barlettana del più famoso modo di dire: “Tale padre, tale figlio”.
Ha più o meno lo stesso significato un altro motto dialettale:
Do frutt s canasc l’erv
Dal frutto si conosce l’albero
Ovvero: attraverso la condotta dei figli si conosce di solito il carattere e l’educazione dei padri.
Altri proverbi fanno riferimento spesso all’ingratitudine che i figli hanno nei confronti dei genitori che fanno enormi sacrifici per tirarli su.
Tra questi:
C ffigghij’e nn-pout, chéd ca fe je p-rdòut
Per figli e nipoti, ciò che fai è tutto perduto
Oppure:
I figghij: quenn’i crisc t sa ffigghij, quenn l’a cr-sciout t sa’pparind, quenn l’à nzurĕt ne nd sa’ nnìind
I figli: quando li cresci ti son figli, quando li hai cresciuti ti son parenti, quando li hai sposati non ti son niente
Questo detto indica ciò che accade spesso e cioè che i figli dopo il matrimonio, presi dai propri impegni familiari, si allontanino gradualmente dalla casa paterna.
Sicuramente saranno ancora tantissimi i proverbi, che al momento non mi vengono in mente, che hanno a che fare con la famiglia e con i comportamenti, l’educazione e le somiglianze tra genitori e figli.
Ne ricordate qualcuno?
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